Visitare l’Iraq è come entrare in un libro di storia. Già all’ingresso di questo paese ti ritrovi sul passaporto Welcome to Mesopotamia! E tornano in mente reminiscenze scolastiche: gli Assiro Babilonesi, i Sumeri. il Tigri e l’Eufrate, Babilonia., Samarra, Mosul…. un viaggio emozionante fatto con un bellissimo gruppo e due guide, Italiana e Irachena, eccezionali! Il museo di Baghdad è meraviglioso, veramente emozionante, ricchissimo di reperti, con intere pareti decorate da bassorilievi. Purtroppo le varie guerre, specialmente quelle contro l’ISIS, hanno lasciato ben poco delle magnifiche città di millenni di anni fa. Alcune rovine sono state restaurate o sono in restaurazione, ma si capisce che gli iracheni hanno problemi più grandi da risolvere. La porta di Ishtar, l’ingresso della via della processione a Babilonia, pur essendo una ricostruzione, stupisce sia per il colore che per le due figure di animali ivi scolpite (riportate anche nelle pareti di mattoni all’interno della citta). Esse rappresentano un uro, antico toro, ed un drago, simboli delle principali divinità babilonesi, Marduk ed il suo servitore il drago Mušḫuššu. Viene attribuito al re Nabucodonosor la costruzione dei Giardini Pensili, una delle sette meraviglie del mondo antico. Uno dei palazzi di Saddam, quello di Babilonia, ti stupisce per ll fasto in cui questo presidente dittatore viveva. A parte la posizione sopra una altura per ammirare Babilonia, il palazzo, pur essendo lasciato alla mercè del pubblico, mostra i segni di un passato lussuoso. Scavi archeologici hanno mostrato che Samarra fosse abitata già dal VI millennio ac. Meraviglioso il minareto a spirale della moschea alto ben 52m. Hatra, fondata dai Seleucidi nel III secolo ac, è la città che più mi ha colpito, sia per la buona conservazione che per le differenti culture che rappresenta. Elementi romani, persiani, ellenistici e mesopotamici si integrano elegantemente. E poi ci sono le Marshes, le paludi con la loro popolazione di pescatori che si dedicano alla coltura del riso, raccolta delle canne con cui costruiscono incredibili case e l’allevamento dei bufali d’acqua. Un giro in barca ci è stato vietato da un forte temporale iniziato mentre visitavamo la ziggurat sumera di Ur. Abbiamo ugualmente goduto delle loro prelibatezze e gentilezza di questi arabi delle paludi. Il paese è oggi una repubblica islamica e come tale occorre adeguarsi alle regole di questa religione. Le donne sono nelle città sante come Kerbala e Najaf, ma anche in altre città. vestite in nero, ma non indossano il burka, come in altri paesi islamici, ma l’abaya che lascia scoperti i loro volti. Ed anche noi donne straniere la abbiamo dovuta indossare (bianca e a fiorellini) per entrare nelle magnifiche moschee. Una curiosità: a Najaf esiste uno dei più grandi cimiteri sciiti al mondo, il Wadi Al-Salam o Valle della Pace, dove riposano i resti di milioni di musulmani, tra cui profeti, principi e sultani. Qui sono sepolti anche semplici fedeli provenienti da altri paesi asiatici e da tutto il mondo per essere resuscitati dopo la morte con l’Imām ʿAlī nel Giorno del Giudizio.
exceptional guides, Italian and Iraqi! The Baghdad museum is wonderful, truly exciting, full of finds, with entire walls decorated with bas-reliefs. Unfortunately, the various wars, especially those against ISIS, have left very little of the magnificent cities of millennia ago. Some ruins have been restored or are being restored, but one understands that the Iraqis have bigger problems to solve. The Ishtar Gate, the entrance to the procession route in Babylon, despite being a reconstruction, amazes both for its color and for the two animal figures carved there (also shown in the brick walls inside the city). They represent an aurochs, an ancient bull, and a dragon, symbols of the main Babylonian deities, Marduk and his servant the dragon Mushussu. King Nebuchadnezzar is credited with building the Hanging Gardens, one of the seven wonders of the ancient world. One of Saddam's palaces, that of Babylon, amazes you with the splendor in which this dictator president lived. Aside from its location on a hill overlooking Babylon, the palace, despite being left at the mercy of the public, shows signs of a luxurious past. Archaeological excavations have shown that Samarra was inhabited as early as the 6th millennium BC. The 52m high spiral minaret of the mosque is wonderful. Hatra, founded by the Seleucids in the 3rd century BC, is the city that most impressed me, both for its good conservation and for the different cultures it represents. Roman, Persian, Hellenistic and Mesopotamian elements integrate elegantly. And then there are the Marshes, the swamps with their population of fishermen who dedicate themselves to rice cultivation, harvesting the reeds with which they build incredible houses and breeding water buffalos. A boat tour was prohibited by a heavy storm that began while we were visiting the Sumerian ziggurat of Ur. We equally enjoyed the delicacies and kindness of these marsh Arabs. The country is today an Islamic republic and as such it is necessary to adapt to the rules of this religion. The women are in the holy cities such as Kerbala and Najaf, but also in other cities, dressed in black, but they do not wear the burka, as in other Islamic countries. They wear the abaya which leaves their faces uncovered. And even us foreign women had to wear it (white and with little flowers) to enter the magnificent mosques. A curiosity: in Najaf there is one of the largest Shiite cemeteries in the world, the Wadi Al-Salam or Valley of Peace, where the remains of millions of Muslims rest, including prophets, princes and sultans. Simple believers from other Asian countries and from all over the world are also buried here to be resurrected after death with Imam 'Alt on the Day of Judgment.