Sono ritornata in Etiopia dopo una visita nel lontano 2011 perché non puoi visitare l'Etiopia senza avventurarti tra le etnie del fiume Omo. Questo fiume attraversa nella sua parte alta una zona di bellezza tanto estrema quanto selvaggia e incontaminata e nella sua parte bassa va distendendosi con ampi meandri tra una natura non meno lussureggiante. Qui in un'area relativamente ristretta vi è un insieme di etnie fra le più varie ed interessanti dell’intera Africa, rimaste fedeli alle loro tradizioni grazie all'isolamento in cui hanno sempre vissuto e anche all'ostilità reciproca. La loro bellezza e armonia, i loro disegni corporali e le acconciature, le scarificazioni e deturpazioni, hanno lasciato in me un ricordo indelebile. Ho avuto la possibilità di assistere alle danze degli Hamer e ai riti di iniziazione come il famoso salto dei tori. Il passaggio dall'essere adolescente all'essere uomo viene festeggiato con una iniziazione dove l'adolescente deve saltare sul dorso di molti tori senza sbagliare dorso o cadere. Solo così diventerà un uomo e potrà scegliersi una sposa. Nel frattempo le donne cantano e ballano e si frustano o si fanno frustare sino a sanguinare per mostrare il proprio coraggio e quindi aumentare la possibilità di essere scelte ed avere il rispetto della tribù. Ho visto i Mursi con le donne adornate da piatti labiale, e piattelli alle orecchie, o i Dassenech che si infilano un ago o una piuma nel mento, i Karo che si adornano con rami e si dipingono il corpo. Un altro mondo, un mondo che ti affascina e che ti strega!
I returned to Ethiopia after a visit back in 2011 because you cannot visit Ethiopia without venturing among the ethnic groups of the Omo River. In its upper part this river crosses an area of extreme beauty as much as it is wild and uncontaminated and in its lower part it stretches with wide meanders among a no less luxuriant nature. Here, in a relatively small area, there is a set of the most varied and interesting ethnic groups in the whole of Africa, who have remained faithful to their traditions thanks to the isolation in which they have always lived and also to mutual hostility. Their beauty and harmony, their bodily designs and hairstyles, scarifications and disfigurements, have left an indelible memory in me. I had the chance to witness Hamer dances and initiation rites such as the famous jumping of the bulls. The transition from being an adolescent to being a man is celebrated with an initiation where the adolescent has to jump on the back of many bulls without missing back or falling. Only in this way will he become a man and he will be able to choose a bride. Meanwhile the women sing and dance and whip each other, or ask to be whipped by men, until they bleed to show their courage and thus increase the possibility of being chosen or to gain the respect of the tribe. I have seen the Mursi with women adorned with lip plates, and ear plates, or the Dassenechs sticking a needle or a feather into their chins, the Karos adorning themselves with branches and painting their bodies. Another world, a world that fascinates and bewitches you!